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GOVERNO: BRUNETTA, “SALVINI-DI MAIO IN UN CONTINUO SCONTRO A CACCIA DI NEMICI, SOLO A FIN DI CONSENSO”

 

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“Recita un vecchio adagio che la pace sia il più grande accordo commerciale che un Paese possa sottoscrivere. I due vicepremier pro tempore Matteo Salvini e Luigi Di Maio, purtroppo per l’Italia, non la pensano così. Dal loro insediamento al Governo, infatti, hanno deciso di lanciarsi in uno scontro dietro l’altro a caccia di nemici, al grido di “prima gli italiani”. Il primo grande scontro, ce lo ricordiamo tutti, è stato contro le istituzioni europee. Contro la Commissione Europea la disputa è stata senza precedenti, prendendo come pretesto il rifiuto di Bruxelles di avallare i numeri dell’assurda Legge di Bilancio per il 2019. La battaglia, andata avanti per mesi e finita con una tregua armata sui conti pubblici, è costata al nostro Paese centinaia di miliardi di euro, tra perdite di Borsa, aumento dello spread, e crollo dell’economia reale. Da ricordare soprattutto gli attacchi diretti dei due vicepremier contro il presidente della Commissione, Jean-Claude Juncker e il commissario agli affari finanziari Pierre Moscovici. Anche la Banca Centrale Europea e il governatore Mario Draghi sono finiti più volte nel mirino dei due vicepremier: Francoforte è stata accusata di non essere una istituzione indipendente, di essere al servizio dei poteri forti, di non saper fare le mosse giuste e di danneggiare l’Italia, dimenticandosi che se c’è stato un Paese che ha beneficiato del programma di acquisto dei titoli pubblici della BCE, quello è stato proprio il nostro.

È stata poi la volta delle grandi istituzioni internazionali, a partire dal Fondo Monetario che, dopo aver rivisto al ribasso le stime di crescita per l’economia italiana per il 2019, è stato violentemente accusato di essere la causa di tutte le sciagure dell’economia mondiale. Duro l’attacco anche contro la Banca d’Italia, accusata di essere una istituzione poco credibile sulle stime di crescita, facendo finta di dimenticarsi che l’errore più grave nelle previsioni l’ha fatto proprio il Governo, ipotizzando addirittura un +1,5% per il 2019. Non potevano mancare all’appello dei colpevoli il solito George Soros e i Rothschild, banchieri per i quali ha lavorato il presidente francese Emmanuel Macron”.