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Brunetta: Governo, “Settimana nera per Renzi, adesso dibattito in Parlamento e voto di fiducia”

 

“Settimana nera, nerissima, per il presidente del Consiglio (si fa per dire), Matteo Renzi. Un filotto tragico di avvenimenti ed inciampi che non ha precedenti nella storia di questa legislatura.
Dapprima la crisi, incredibile per la sua violenza verbale e non solo, con l’Unione europea e con il presidente della Commissione UE Juncker, con fonti di Bruxelles che arrivano ad affermare di non avere più alcun interlocutore a Roma.
Subito dopo il crollo del sistema bancario, strettamente correlato alle tensioni con le istituzioni europee, e l’attacco speculativo conseguente alle nostre banche.
Terzo avvenimento dirimente di questa settimana nera per Renzi, il voto di ieri sera a Palazzo Madama sul ddl Boschi, con i partiti che sostengono il governo fermi a 158 voti (161 la maggioranza assoluta al Senato, necessaria per l’approvaIone in questa fase della procedura) e tenuta a galla solo grazie ad Ala di Verdini, ai tre tosiani e a due dissidenti di Fotza Italia.
Una riforma della Costituzione approvata con il voto determinante di transfughi eletti con lo schieramento opposto a quello del Partito democratico.
Quarto episodio. Oggi il governo è andato ko alla Camera su un emendamento di Forza Italia al provvedimento sull’omicidio stradale (sul quale il gruppo azzurro aveva chiesto il voto segreto). Al Senato su questo stesso testo era stata posta la questione di fiducia. La modifica con voto segreto a Montecitorio è dunque di fatto un voto di sfiducia al governo, soprattutto dopo l’intervento in Aula del capogruppo del Pd, Ettore Rosato, che non aveva posto questioni di merito, e che accoratamente aveva chiesto di votare secondo l’indicazione del governo.
Ultimo fatto della settimana, ma primo forse per importanza politica, l’assegnazione, con i voti del Pd, di tre vice presidenze di Commissione a Palazzo Madama ad Ala. L’ufficializzazione dell’ingresso, in quota maggioranza, di Verdini e compagni tra i partiti a sostegno del governo.
Per tutte queste ragioni, ed in particolare modo per le ultime tre, noi riteniamo che il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, debba immediatamente salire al Quirinale per esporre quanto accaduto al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
Successivamente chiediamo che venga aperto un dibattito in Parlamento in merito a questi rilevantissimi fatti politici che hanno cambiato in una sola settimana gli assetti della maggioranza che sostiene l’esecutivo. E che alla fine di questo dibattito ci sia un voto di fiducia al governo. Vedremo allora se il Partito democratico è interamente consenziente all”affiliazione’ di Verdini. Trasparenza democratica questo chiede, nè più nè meno.
Ricordiamo che per molto, ma per molto meno nel 2011 a Silvio Berlusconi vennero imposte le dimissioni.
Renzi prenda atto di quanto accaduto e abbia il coraggio di presentarsi al Colle e di affrontare le Camere, il luogo preposto alla democrazia e nel quale è custodita l’integrità e la credibilità delle nostre istituzioni repubblicane”.