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Brunetta a Parisi: Referendum, “Linea cdx è NO duro e puro e Renzi a casa”

 

 

 

 

Lei, in un’intervista al Corriere ha insistito nel definire l’azione di Stefano Parisi una semplice “due diligence” sullo stato del partito stesso. Ne è davvero convinto? “Sto alle parole di Berlusconi, pronunciate pubblicamente, attraverso una nota, in cui si dice che al ‘manager Parisi’ è stato affidato un incarico di quel genere. Non posso dire altro che non è stato detto”.

 

Così Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati, in un’intervista a “Italia Oggi”.

 

“Il partito è una comunità complessa, fatta di anime e sensibilità che vanno rispettate. E rispetto il lavoro che sta facendo Parisi, che è un mio amico. Parisi è stato mio collaboratore 33 anni fa, quando ero consigliere di Gianni De Michelis al ministero del Lavoro. E dunque rispetto il mandato che gli ha dato il nostro presidente, ma mi chiamo fuori da ogni illazione. Non mi sono sognato di interpretare Berlusconi, né lo farò adesso. Semmai un dubbio ce l’ho… Come mai tanti giornaloni, il gruppo Repubblica-L’Espresso inclusa La Stampa, il Corriere, il Messaggero, il Quotidiano nazionale, tutti normalmente ostili a Berlusconi, a Forza Italia, all’intero centrodestra, sono diventati, per incanto, filoparisiani? Consapevole o preferibilmente inconsapevole Parisi, interpretano la linea che punta rompere il fronte del centrodestra unito e di governo, in un percorso, in una strategia neocentrista e filo-renziana”.

 

“C’è la speranza di un centrodestra prono e supino alla volontà di Renzi, due più due fa quattro. Quando su Repubblica, a un commento di Stefano Folli nella pagine interne, si consente (a Parisi, ndr) di replicare in prima pagina, siamo difronte a un fatto nuovo nella storia editoriale di quel giornale. Mai successo per un esponente del centrodestra o berlusconiano”. Dunque una sponsorship. “Evidente. Io spero però che il mio amico Parisi si dimostri fermamente per il ‘No’ e per il superamento del governo illegittimo e anomalo di Renzi. Gli dico, peraltro, che la linea del centrodestra è di un ‘No’ duro e puro e perché, un minuto dopo la sconfitta referendaria, Renzi se ne vada a casa”, sottolinea Brunetta.