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Brunetta: Ddl Delrio, “Non abolisce province, è legge truffa. Le mani rosse sul territorio”

 

Graziano-DelRio

 

 

“Il disegno di legge sulle province, approvato ieri dalla Camera dei deputati, si può definire a tutti gli effetti una vera e propria legge truffa.

 

Questa nuova legge non abolisce le province, ma crea enti di secondo livello: di fatto ‘trasforma’ le province in ‘enti di area vasta’, li sottrae alla rappresentanza democratica, escludendo ogni tipo di elezione diretta, con l’obiettivo di rendere le nuove province e le nuove città metropolitane assemblee monocolore di sinistra.

 

Un provvedimento incostituzionale, confuso, con norme ingarbugliate, che non semplifica e non sburocratizza, ma aumenta il disordine sulla gestione dei servizi a livello locale creando nuovi problemi a imprese e cittadini.

 

I presunti risparmi? Oggi le province ‘costano’ 8,6 miliardi l’anno per le spese ordinarie. 2,2 miliardi di euro l’anno è il costo dei dipendenti. Gli impiegati e i dirigenti sono 61.000, per 1.272 consiglieri provinciali e 395 assessori. Quanto farà risparmiare il ddl approvato ieri? Solo i 100 milioni delle mancate elezioni, a fronte di 8 miliardi di spese correnti. Praticamente nulla.

 

Il disegno di legge del ministro Delrio è stato inoltre ‘sconfessato’ anche in occasione del discorso del presidente del Consiglio sulla linee programmatiche del suo governo dello scorso 11 dicembre alla Camera: nel suo passaggio sul futuro delle province, il premier Letta ha, di fatto, rinnegato l’impalcatura di stampo squisitamente propagandistico messa in piedi dal ministro Delrio per giustificare la creazione di nuovi centri di potere.

 

Forza Italia aveva presentato una proposta specifica sul tema, prevedendo un intervento chiaro, lineare: via le province, nessun ‘ente di secondo livello’, un progetto in grado di alleggerire definitivamente le strutture che adesso governano gli enti territoriali. Una proposta che mirava a garantire un passaggio di competenze e funzioni definito una volta per tutte, in attesa della riforma costituzionale in grado di abolire definitivamente le province, per disegnare una Repubblica delle autonomie fondata su due soli livelli territoriali di diretta rappresentanza delle rispettive comunità: le regioni e i comuni.

 

E invece niente, dal governo solo una truffa: demagogia, straregia dell’annuncio e zero serietà. Il frutto avvelenato è questo provvedimento, una scelta del tutto sbagliata che non porterà nessun beneficio ma solo costi e ulteriore peso burocratico per i cittadini”.