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R.BRUNETTA (Editoriale su ‘Avvenire’): “Lavoro e dignità contro le recidive. Così possiamo reinserire i detenuti”

 

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Serve una vera collaborazione tra società civile, imprese e sistema della giustizia per dare attuazione al principio costituzionale della «rieducazione del condannato».

Non integrare le persone abitualmente escluse dai processi di creazione di valore sociale ed economico significa trasformarle in costi sociali per le nostre comunità, in termini sia di utilizzo di risorse pubbliche che di riduzione di sicurezza sociale e legalità. ll problema dell’inclusione sociale richiede un approccio di sistema, basato sul dialogo istituzionale e sociale. Esattamente quello che grazie all’iniziativa del ministro Nordio il CNEL è stato chiamato a fare, innescando e immettendo in un circuito di reciproca collaborazione e coinvolgimento partecipativo tutti gli attori, a partire dal Dap che dell’intero sistema di reti non può che essere il primo e consapevole protagonista. Una sfida complessa che non è possibile semplificare o ridurre a slogan o soluzioni salvifiche di immediata attuazione, ma che comporta invece il reciproco riconoscimento di una corresponsabilità collettiva che unisce istituzioni, imprese, società, di fronte a problemi che rischiano di erodere la coesione sociale e la qualità della nostra democrazia.